Firenze, Museo degli Argenti di Palazzo Pitti | 25 marzo - 27 giugno 2010
Il Museo degli Argenti di Palazzo Pitti dedica una mostra ad un particolare aspetto dell'arte, il collezionismo di gemme antiche e moderne nel corso dei secoli e lo fa illustrando la prestigiosa raccolta dei Medici, con oltre centosettanta opere esposte che testimoniano quanto questi piccoli, ma pregevoli oggetti interagissero con le così dette arti maggiori.
Messe a dialogare con le opere d'arte le gemme del Rinascimento rivelano quanta forza ispiratrice si sprigionasse da quei minuscoli capolavori, grazie alla maestria degli artefici in grado di competere con gl'intagliatori dell'antichità imperiale, all'arcano potere simbolico dei soggetti, alle virtù magiche delle pietre.
Il collezionismo di gemme costituì uno degli aspetti più affascinanti del processo di riscoperta dell'antico che caratterizzò il Rinascimento. A partire dalla prima metà del XV cammei e intagli furono ricercati con fervore da pontefici, principi e cardinali, scatenando in alcuni casi aspri conflitti tra estimatori, pronti a spendere cifre molto elevate pur di aggiudicarsi il pezzo desiderato.
La mostra apre Firenze 2010 Un anno ad arte (www.unannoadarte.it), l'ambizioso e articolato progetto espositivo dei Musei Statali Fiorentini promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, la Soprintendenza Speciali per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, il Museo degli Argenti, Firenze Musei e l'Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Foto D'Arte Firenze è onorata di aver contribuito con le proprie immagini alla realizzazione del catalogo che accompagna la mostra edito da Sillabe.
Il volume, curato da Ornella Casazza, direttrice del Museo degli Argenti di Palazzo Pitti e Riccardo Gennaioli, storico dell'arte, ha l'intento di far conoscere al grande pubblico un collezionismo particolare e specialistico come quello della glittica.
Visita il sito web del MIBAC (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) che presenta la mostra.